30 cose che ho imparato dal 2020

(da fare nel 2021)

Propositi? No. L’anno che sta per passare ci ha insegnato che è meglio non farne, se non altro per non deludere le aspettative personali.

Si, lo so a cosa stai pensando. Non sarà mica lo scoccare della mezzanotte a cambiare le cose: hai ragione, sono totalmente d’accordo.

Possiamo però sfruttare il momento per un cambio di passo, per cercare di migliorarci, per rispolverare i nostri obiettivi, per leggere quello che è successo, razionalizzarlo e farlo meglio da qui a venire.

Diciamocelo chiaramente.

Ci hanno raccontato più volte – quest’anno – che le cose sarebbero andate per il verso giusto. Manco per sogno.

Siamo nel bel mezzo di una pandemia, inutile fare finta di niente, inutile nascondercelo.

In questo anno nefasto abbiamo riadattato le nostre vite, le nostre abitudini, abbiamo dovuto rinunciare a tante comodità alle quali eravamo abituati. Abbiamo trovato non poche difficoltà col lavoro. C’è chi l’ha perso, chi si è reinventato, chi sta facendo una fatica fottuta per trovarne uno.

Sono cambiate le relazioni sociali. Abbiamo scoperto che tante situazioni che diamo per scontate non sono poi così semplici: stare lontano dalla propria ragazza o dai propri amici, vivere 24 ore con le stesse persone in un’abitazione, abbandonarsi alla vita sedentaria. Tante cose che, psicologicamente, ci hanno sicuramente destabilizzato. Abbiamo una consapevolezza nuova.

giphy 30 cose che ho imparato dal 2020 (da fare nel 2021)

Quest’anno, quindi, userò questa lista come unico buon proposito per l’anno a venire. Cercare di leggere quest’anno che sta per passare per riscoprire e condividere delle lezioni, dei modi di fare, dei cambiamenti che ci aiuteranno a rendere le nostre vite, le nostre abitudini, il nostro lavoro, migliore. Non delle aspettative, ma degli obiettivi. Anzi, delle semplici cose che ci porteremo nello zaino del 2021.

La verità è una, in fondo: se non raggiungiamo un nostro obiettivo è solo perché abbiamo fatto gli stronzi con noi stessi e non ci siamo impegnati abbastanza per raggiungerlo. 
No, zero alibi. Può essere che abbiamo calcolato male i tempi, può essere che alcune cose arriveranno in tempi diversi e in modalità diverse. In questo caso, forse, abbiamo sbagliato a dosare le aspettative.

Ne sono però abbastanza certo, lo diceva anche Pareto nel suo famoso principio: nei sistemi complessi, approssimativamente il 20 per cento delle cause (o delle azioni) è responsabile dell’80 per cento degli effetti (o dei risultati). Quindi nel nostro piccolo dobbiamo lavorare per migliorare quel piccolo 20% – che a pensarci non è poi così tanto.

Ecco quindi una lista di cose che ho imparato quest’anno e che spero possano aiutarmi – e aiutarvi – ad essere delle persone più consapevoli, più preparate, più mature, più folli, più rischiose, più prudenti. Insomma, più adatte a vivere la vita di tutti i giorni, a lavorare meglio, a leggere i cambiamenti senza paura ma con ottimismo, sempre in base alla vostra personalità.

Prima di leggere. Si, mi sono lasciato molto ispirare da questo articolo: 100 design lessons for 2021 e vi consiglio di leggere anche questo, una volta finito.  Alcune cose saranno molto simili, semplicemente perché le condivido.

1. Fare è meglio di parlare. Prima di fare però, prenditi un attimo per pensare.
2. “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura” 

Lo diceva un certo Albert Einstein quindi si. Chi potrei mai essere io per non credere alle sue parole dopo quest’anno.

3. Il mondo cambia. Cambia anche il nostro lavoro e cambiano le nostre abitudini: modellati.

4. E se stessi sbagliando il tuo approccio?

Analizzati: sono i piccoli momenti di riflessione che ti aiutano a rendere più produttive le tue giornate, a rendere più efficace il tuo CV o semplicemente a trovare il percorso più semplice e adatto al tuo business.

5. Smettila di vedere cosa fanno gli altri. Lasciati ispirare, non influenzare. Non copiare.

Magari stai solo copiando da un compito sbagliato.

6. Leggi. Informati. Chiedi agli altri dove e come si informano.

E trova il tempo per farlo. Non è vero che non capisci niente, non è vero che non hai tempo. Non hai solo voglia. Informarti e approfondire alcune cose può migliorare te e chi ti sta intorno.

7. You’re muted.

Si, l’abbiamo letta tante volte questa frase nelle nostre call (o video chiamate). Prendiamolo anche come un bel consiglio.

8. Siate proattivi.

 

9. Tutte le volte che non avete voglia di fare qualcosa, prendetevi 10 minuti di cazzeggio e poi fate quella cosa.
10. Ci cibiamo di musica, arte, intrattenimento. E non possiamo farne a meno.

Smettila di pensare che chi produce contenuti per il web e la tv, musica, spettacoli, giochi, sia un fancazzista. Sta producendo una materia prima per il tuo fabbisogno.
Sta lavorando.

11. Non sai più degli altri ma sai più di qualcun’altro.
12. Se ti accorgi che qualcuno sta dicendo una cazzata, non imbestialirti.

Non farai altro che dare adito a quella persona di affermare le sue opinioni.

13. I social sono come la piazza del tuo paese. Ognuno dice la sua: non è obbligatorio ma è normale.

Non scrivere o lamentarti di quel 10% che la pensa in modo totalmente inopportuno: finirai per far passare l’idea che quel 10% sia la maggioranza, influenzando parte del restante 90%. Se ci pensi, succede per molti degli argomenti dibattuti dai media italiani.

14. Lavora per prepararti al futuro. Non aspettare che arrivi il futuro.

Altrimenti tu sarai già passato e subirai la forza della concorrenza.

15. Il digitale non è mai un pericolo, ma sempre un’opportunità.

Il digitale lo fanno le persone, non il mezzo.

16. Guardate a chi sta peggio di voi. Non per compiacervi, ma per migliorare anche un momento della vita di questi ultimi.

Vedrete che qualcuno aiuterà anche voi. E faremo tutti un passo in avanti.

17. Visitate un Museo, appena saranno riaperti.

Anche più di uno, ovviamente. Va bene anche quello più vicino a casa vostra. Ne uscirete sicuramente con una conoscenza in più e avrete supportato un settore che ha visto una crisi senza precedenti quest’anno.

 
18. Che palle gli spot post Covid-19!

Vero, verissimo. Mai come quest’anno abbiamo visto un appiattimento di creatività di cui non ne avevamo sinceramente bisogno.

19. Gli uffici sono morti. Le agenzie quasi.

Sarà che quest’anno ha preso il sopravvento lo “smart working”, ma non è arrivato il momento di ripensare il concetto di agenzia o di azienda?

20. Comunque questo non è il vero smart-working. Per la maggiorparte dei casi è solo telelavoro.
21. “La politica non mi interessa” è una cazzata bella e buona.

Qualche consiglio per informarsi in modo molto oggettivo sulle “cose politiche” o della vita di tutti i giorni:
– Spaghetti Politics
– YouTrend
– Intenzioni di Voto
– Will ITA (non solo politica) 

22. Acquista “locale”.

Bisogna diventare consumatori consapevoli. Non solo per un aspetto economico, ma anche per un impatto ambientale. Se scegliamo di comprare “locale”, scegliamo di supportare una piccola attività con un impatto ambientale decisamente più lieve di una più grande.

23. I piccoli negozi devono diventare “glocal”.

Quella del punto 22 non è una scusa i piccoli e grandi imprenditori e per i piccoli negozi. Bisogna adattarsi al mondo che cambia: digitalizzate il digitalizzabile.
Potete conservare il vostro status di local anche aprendosi ad un mercato più global. 
Glocal, per appunto.

24. Smettete di farvi le pippe sul numero dei likes.

Date molta importanza alla community, invece. Più riuscite ad avere un gruppo di persone fedeli e interattive, più sarà forte il tuo business. Anche se avete 1000 follower su Instagram.

 
25. Se può essere utile, cancellate la cronologia del 2020.

Magari per sicurezza fatevi solo un backup.

26. Viaggiate. O per lo meno esplorate.

Anche a qualche km di distanza da casa vostra – dovrebbe essere la tendenza del 2021 – ma concedetevi più spesso qualche viaggetto. O anche qualche scampagnata fuori porta.

27. Smettila di scrollare.

Il 2020 è stato l’anno del doomscrolling, ovvero quello che facciamo quando leggiamo brutte notizie online una dietro l’altra, deprimendoci. Venti, al massimo trenta minuti di informazione al giorno possono bastare, meglio se fatta su una fonte selezionata.

28. Si, dobbiamo parlare sempre più di diritti.

Avrei dovuto scriverla prima come cosa in questa lista perché la ritengo una cosa molto importante. Il 2020 ha messo ancora più in evidenza il divario sociale che viviamo nelle nostre città, nei nostri paesi, nelle nostre province. E quindi si, parlare di diritti sarà sempre più opportuno, sempre più importante. Si, anche quando siamo di fronte ad un epidemia: anzi, a maggior ragione.

Quindi si, parliamo pure ogni giorno di diritti e facciamo si che ogni giorno questi vengano portati alla luce.

29. Non so più che scrivere, ma che bello scrivere.

Non so nel vostro caso, ma scrivere mi rende più saggio e compreso (poi magari scrivo un sacco di cavolate, lo so). Ma il semplice fatto di poter condividere qualcosa con qualcun’altro, è bello: è il motivo per cui quest’anno – il 2020 – mi sono impegnato a scrivere più del solito. Per il prossimo 2021 vorrei anche parlare ma lo ammetto, provo molta vergogna e dovrei superarla. Un piccolo proposito, vediamo se riuscirò a superarlo.

30. É tempo di mettersi a lavoro.

Dire “inizio lunedì prossimo” non vale. Lo dico in primis a me stesso.

Che possa essere un buon 2021 per tutti voi. Ne usciremo migliori se da questa esperienza saremo in grado di trarne tutti gli insegnamenti, positivi o negativi che siano. Che questa lista possa essere un’ottimista punto d’inizio.